![onicofagia_bambini]()
Non è raro vedere bambini tra i 7 ed i 12 anni (alcuni anche prima) intenti a
mangiucchiarsi unghie e dita durante attività rilassanti o che richiedano una certa concentrazione (studio, TV...) e la prima cosa che i genitori, o gli adulti che si occupano di lui, fanno è quella di cercare di interrompere questo comportamento sgridando il bambino o attraverso raccomandazioni.
Nonostante spiegazioni, rimproveri e controlli continui, il bambino continua nella sua attività... allora cosa fare?
Come affrontare la situazione?
Partiamo da un presupposto,
tutto ciò che facciamo per risolvere un problema se non lo risolve lo aggrava, o quanto meno contribuisce a mantenerlo invariato... quindi se continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto otterremo ciò che abbiamo sempre ottenuto.
PRIMO STEP: osservare senza intervenire.
La prima indicazione che ogni adulto dovrebbe mettere in pratica è quella di cessare di rimproverare o comunque di intervenire quando il bambino è all'opera.
Infatti i bambini sanno benissimo che ciò che stanno facendo è sbagliato, vedono anche che le loro mani sono massacrate, razionalmente hanno ben chiaro tutto. Ma la resistenza a smettere di farlo è data dalla
componente compulsiva del comportamento che si basa su un vero e proprio piacere.
Infatti al di la di ciò che ha scatenato il comportamento con il passare del tempo mangiarsi unghie e mani diviene un piacere....una compulsione piacevole che seda e rilassa. Per far cessare un piacere la cosa da fare è solo una:
rendere meno piacevole il piacere stesso.
Come farlo? Rendendolo obbligatorio!
Dare "ricette generalizzate" è sempre sbagliato perché ogni bambino è diverso da un altro ed ogni famiglia ha le sue caratteristiche, quindi più l'intervento è costruito ad hoc migliori e veloci saranno i risultati. Ma comunque possiamo dare alcune indicazioni per far capire il meccanismo dell'intervento stesso.
I bambini, come abbiamo detto, si mangiano le unghie quando sono assorti nei loro pensieri o quando sono concentrati a fare qualcosa, a questo punto l' adulto, che prima li vedeva li sgridava, osserva senza intervenire, ma si accorge che ogni volta che il bambino torna ad essere concentrato ricomincia, senza nemmeno rendersi conto, a mordicchiare le
sue piccole manine....quindi possiamo dire che la sua attività di roditore è tanto piacevole
quanto involontaria.
SECONDO STEP: rendere volontario il comportamento.
I modi per rendere volontaria un'azione sono tanti, e per ognuno potrebbe esserci una soluzione diversa (consona alla situazione specifica), vediamone almeno due.
Potremmo chiedere al bambino di mangiarsi le unghie per 5 minuti ogni ora.
Il tono di richiesta non deve essere punitivo del tipo "vieni qua! Adesso lo fai qui!" ma semplicemente "ok ...visto che non ne puoi fare a meno, vieni qui davanti alla mamma e mangiati per 5 minuti le unghie e le mani....io starò qui e ti guarderò poi potrai tornare a giocare".
Andiamo cosi a rendere volontario un comportamento involontario....e se una cosa è volontaria possiamo anche decidere di non farla! Questo renderà la compulsione molto meno piacevole e piano piano farà in modo che anche nei restanti 55 minuti che separano un "siparietto" dall'altro, il bambino inizi a provare avversione per quel comportamento.
Un'altra modo potrebbe essere quello di stipulare un patto con il bambino, utilizzando sempre un tono non punitivo ma di complicità e chiedendo di scegliere una sola mano da aggredire o meglio ancora un solo dito. La richiesta potrebbe essere così formulata "la mamma sa bene che non puoi fare a meno di farlo, ma allora facciamolo in modo esemplare, scegli un dito e ogni volta che senti la voglia di mangiarti le unghie lo farai su quel dito e così non verrai più rimproverato". Anche qui l'obiettivo è lo stesso; rendere volontario ed obbligatorio un piacere per renderlo meno piacevole e creare poi avversione.
Le soluzioni potrebbero essere infinite come infinite sono le originalità di ogni bambino.
Questo tipo di intervento può sembrare bizzarro, strano ed anche un po' crudele, ma in realtà, se ci pensiamo bene, è molto più stressante per il bambino sentirsi riprendere in continuazione per ciò che fa involontariamente!